Brief

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Summary

The document reports on the state of non-performing loans (NPLs) in Italy, providing an update on the recovery rates and trends in the sector. The main findings are:

In 2022, about 22 billion euros in NPLs were closed, a significant increase compared to 2021 (17 billion euros) and equivalent to about 4 times the value of new NPLs.
The recovery rate of closed NPLs has improved, with 85% of NPLs being closed within three years of classification.
The weighted average recovery rate for sold NPLs increased to 32%, while for NPLs sold with guarantees, the rate rose to 40%.
The prices of ceded NPLs have also shown an increase, with a weighted average value of 21% of the initial exposure, up from 20% in 2021.

These results indicate a positive trend in the Italian NPL market, driven by the improvement in the recovery rate and the reduction in NPLs, as well as the increased use of guarantees and other forms of collateral.

Questa nota:

  • aggiorna al 2022 le stime sui tassi di recupero delle sofferenze [1], già pubblicate a partire dal 2017 in precedenti Note di stabilità finanziaria e di vigilanza;
  • illustra i risultati dell’indagine annuale sulle cessioni di crediti classificati a sofferenza condotta a partire dal 2016 dalla Banca d’Italia.

Dall’analisi emergono i seguenti principali risultati.

La riduzione dell’ammontare di sofferenze

  • Nel 2022 sono state chiuse (eliminate dai bilanci) posizioni per circa 22 miliardi. Il dato, pari a circa 4 volte il valore dei nuovi ingressi, è superiore al 2021 in termini sia assoluti (17 miliardi), sia di incidenza percentuale sulle sofferenze in essere alla fine dell’anno precedente (64% contro il 42%).
  • L’incremento rispetto al 2021 è ascrivibile principalmente alle cessioni (passate da 14 a 18 miliardi), mentre l’ammontare delle posizioni chiuse in via ordinaria è rimasto sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (circa 4 miliardi).
  • Prosegue il miglioramento nei tempi di smaltimento in atto dal 2015, che beneficia sia della riduzione delle consistenze e dei bassi tassi di ingresso in sofferenza, sia dei progressi conseguiti dagli intermediari nella gestione di questi crediti. La quota delle posizioni chiuse entro un anno dalla classificazione a sofferenza è progressivamente aumentata (dal 38% per le posizioni entrate nel 2015 al 65% per quelle del 2021). I dati aggiornati mostrano inoltre che l’85% delle posizioni viene chiuso entro tre anni dall’ingresso a sofferenza.
  • Rispetto agli anni precedenti, il ricorso alle cartolarizzazioni in rapporto al totale delle cessioni è stato inferiore, anche in considerazione del fatto che dal 14 giugno del 2022 le GACS non sono più disponibili. Le GACS hanno assistito quasi tutte le principali operazioni di cartolarizzazione di sofferenze (5,4 miliardi, l’82% delle sofferenze cartolarizzate [2]).
  • Le inadempienze probabili cedute sono aumentate a 7 miliardi (5,7 miliardi nel 2021).

I tassi di recupero delle sofferenze chiuse

  • Rispetto al 2021 il tasso di recupero medio è aumentato sia sulle posizioni cedute (dal 29% al 32%), sia sulle posizioni chiuse in via ordinaria (dal 45% al 47%).
  • Il tasso medio di recupero delle sofferenze assistite da garanzie reali è stato pari al 40%, in aumento rispetto al 2021 (38%) per effetto delle cessioni, il cui tasso di recupero è passato dal 34% al 38%. Per le posizioni non assistite da garanzie reali il tasso medio di recupero è stato del 27%, in aumento rispetto all’anno precedente (25%) sia sulle sofferenze cedute (dal 22% al 24%), sia su quelle oggetto di procedure di recupero ordinarie (dal 35% al 42%).

I prezzi di cessione dei crediti deteriorati

  • Il prezzo delle sofferenze cedute nel 2022, ricavato sulla base della rilevazione annuale condotta a partire dal 2016 su un campione molto ampio di operazioni, è stato pari al 21% dell’esposizione lorda di bilancio al momento della cessione, in lieve aumento rispetto al 20% del 2021. L’incremento, come già evidenziato per il corrispondente tasso di recupero, è riconducibile sia alle sofferenze assististe da garanzia reale, per le quali il prezzo è salito al 32% (29% nel 2021), sia a quelle non assistite da garanzie reale, il cui prezzo è aumentato al 12% (11% nel 2021).
  • Il prezzo di cessione dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze è stato pari al 34%, in riduzione di 6 punti percentuali rispetto al valore osservato nel 2021, riflettendo il minor peso della componente garantita.


[1] I dati, insieme ad alcune disaggregazioni di dettaglio commentate ma non riportate nel testo, vengono resi disponibili in formato elettronico.

[2] L’ammontare si riferisce al valore al momento della cessione sulla base delle informazioni dell’indagine annuale condotta dalla Banca d’Italia. Le cessioni comprendono anche i crediti di leasing e factoring, esclusi dalle stime dei tassi di recupero.

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Summary

The document provides an update on the recoveries of non-performing loans (NPLs) in Italy as of 2022. The Banca d’Italia conducted an annual survey on the cession of classified credits, which showed a significant reduction in the amount of NPLs.

Key Results

In 2022, approximately 22 billion euros of NPLs were eliminated from the balance sheets, which is a 4-fold increase compared to 2021 (17 billion euros).
The rate of NPL recovery improved, with 85% of positions being closed within three years of being classified as NPLs.
The proportion of positions closed within one year of being classified as NPLs increased to 65%, up from 38% in 2015.
The use of guarantees and reinsurance has declined, as the Government-guaranteed Asset Covered Securities (GACS) are no longer available as of June 2022.
The average recovery rate for NPLs increased to 32% in 2022, up from 29% in 2021.
The recovery rate for NPLs with tangible collateral increased to 40%, up from 38% in 2021.
The average price of NPLs ceded in 2022 was 21% of the exposure at the time of cession, up from 20% in 2021.

Trends and Insights

The reduction in NPLs is attributed to a combination of factors, including the decline in loan insolvency, improved management of NPLs by banks, and the implementation of Italian government policies aimed at reducing NPLs.
The increase in the average recovery rate is driven by the improvement in the quality of NPLs, with a greater proportion of NPLs being closed quickly and at a higher recovery rate.
The reduction in the use of guarantees and reinsurance is expected to lead to a shift towards more traditional forms of collateralization and risk management.

Conclusion

The results of the Banca d’Italia’s survey indicate a significant improvement in the recoveries of NPLs in Italy, with a substantial reduction in the amount of NPLs and an increase in the average recovery rate. These trends are expected to continue, driven by the improvement in the quality of NPLs and the implementation of government policies aimed at reducing NPLs.

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